Vecchiaia

da Felici i felici

Ma che cos’è, il senno di poi? È la vecchiaia.

Di Yasmina Reza

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da Il tempo di Blanca

Penso a Juan Luis. Avevo sempre creduto saremmo invecchiati insieme e
insieme avremmo cominciato ad avere paura.
Oggi mi chiedo solo quanto abbiamo vinto e quanto abbiamo perso, anche se
non ho ancora capito bene in cos’e’ consistita la nostra guerra.
Me lo chiedo e le risposte sono appannate.

Di Marcela Serrano

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da Dopo la prova

Avevo uno zio prete. Un giorno ormai vecchio e malato- gli
ho chiesto: “zio, tu che sei prete, che cosa provi al pensiero della
morte?
Mi ha risposto: “Un po’ d’imbarazzo, figliolo. Un
po’ di imbarazzo.

Di Ingmar Bergman

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da Noi siamo infinito

“Perchè io so che ci sono persone che dicono che queste cose non esistono, e che
ci sono persone che quando compiono diciassette anni dimenticano com’è averne
sedici;
so che un giorno queste diventeranno delle storie e le immagini diventeranno
vecchie fotografie, e noi diventeremo il padre o la madre di qualcuno, ma qui,
adesso, questi momenti non sono storie, questo sta succedendo, io sono qui, e
sto guardando ed è bellissima.
Ora lo vedo: il momento in cui sai di non essere una storia triste, sei vivo, e
ti alzi in piedi, e vedi la luce dei palazzi, e tutto quello che ti fa stare a
bocca aperta.
E senti quella canzone, su quella strada, insieme alle persone a cui vuoi più
bene al mondo, e in questo momento, te lo giuro, noi siamo infinito!”

“In questo momento, siamo vivi. E, ve lo giuro, in questo momento noi siamo
infinito”

Di Stephen Chbosky

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da Per amore di una donna

E’ molto piu’ difficile combinare il corpo con lo spirito che un uomo e una donna.
Da quel matrimonio non si può divorziare. Ci si puo’ solo suicidare, ma non
conviene. Lo spirito e il corpo devono imparare a crescere insieme, a
invecchiare insieme, perché sono come due vecchi e sventurati uccellini
dentro la stessa gabbia, con le ali che non ce la fanno piu’.
Il corpo e’ debole, vacilla… Lo spirito dimentica o si pente, ma non
possono sfuggirsi reciprocamente.
Percio’ non resta che imparare a perdonare. Questa e’ la saggezza che
rimane dopo  che tutto il resto non c’e’ piu’: sapersi perdonare a
vicenda. Se non il prossimo, quanto meno noi stessi.

Di Meir Shalev